Facoltà di Missiologia

Si fa oggi sempre più evidente che c’è bisogno di una vera ermeneutica evangelica per capire meglio la vita, il mondo,

gli uomini, non di una sintesi ma di una atmosfera spirituale

di ricerca e certezza basata sulle verità di ragione e di fede. [...] In questo orizzonte vasto e inedito che si apre dinanzi a noi, quali devono essere i criteri di fondo per un rinnovamento

e un rilancio del contributo degli studi ecclesiastici a una Chiesa in uscita missionaria? Ne possiamo enunciare qui almeno quattro [...]

a) Innanzi tutto, criterio prioritario e permanente è quello della contemplazione e della introduzione spirituale, intellettuale ed esistenziale nel cuore del kerygma, e cioè della sempre nuova e affascinante lieta notizia del Vangelo di Gesù «che va facendosi carne sempre più e sempre meglio» nella vita della Chiesa e dell’umanità. [...].

b) Un secondo criterio ispiratore, [...], è quello del dialogo a tutto campo […]. Ciò che il Vangelo e la dottrina della Chiesa sono chiamati oggi a promuovere, in generosa e aperta sinergia con tutte le istanze positive che fermentano

la crescita della coscienza umana universale, è un’autentica cultura dell’incontro [...]. Da ciò deriva la felice e urgente opportunità di rivedere in quest’ottica e in questo spirito l’architettonica e la dinamica metodica dei curricula di studi proposti dal sistema degli studi ecclesiastici, nella loro scaturigine teologica, nei loro principi ispiratori e nei loro diversi livelli di articolazione disciplinare, pedagogica

e didattica. […]

c) Di qui il terzo fondamentale criterio che voglio richiamare: l’inter- e la trans-disciplinarietà esercitate con sapienza

e creatività nella luce della Rivelazione. Ciò che qualifica

la proposta accademica, formativa e di ricerca del sistema degli studi ecclesiastici, sul livello sia del contenuto sia del metodo, è il principio vitale e intellettuale dell’unità del sapere nella distinzione e nel rispetto delle sue molteplici, correlate e convergenti espressioni. [...].

d) Un quarto e ultimo criterio concerne la necessità urgente di “fare rete” tra le diverse istituzioni che, in ogni parte

del mondo, coltivano e promuovono gli studi ecclesiastici, attivando con decisione le opportune sinergie anche con

le istituzioni accademiche dei diversi Paesi e con quelle che si ispirano alle diverse tradizioni culturali e religiose, dando vita al contempo a centri specializzati di ricerca finalizzati

a studiare i problemi di portata epocale che investono oggi l’umanità, giungendo a proporre opportune e realistiche piste di risoluzione.

Francesco

Costituzione Apostolica

Veritatis Gaudium – Proemio

Radicata in una storia che ha il suo punto di avvio nella costituzione di una cattedra di missiologia (1919), la Facoltà di Missiologia è espressione significativa e peculiare dell’impegno profuso dall’Università Urbaniana di intessere, fin dalle sue origini, un rapporto privilegiato con l’Asia (la Cina e l’India in particolare), l’America Latina e l’Africa, sia sul versante dell’evangelizzazione, sia in ambito culturale e religioso.

Natura della Facoltà

La Facoltà si configura come un vero e proprio laboratorio, mediante la creazione e implementazione:

• di luoghi condivisi di studio interdisciplinare e contestuale e di ricerca e dialogo tra professori e studenti che provengono da varie aree continentali;
• di spazi di incontro con studenti e studiosi di altre istituzioni accademiche anche internazionali e di forme di partecipazione e collaborazione pure in chiave ecumenica e interreligiosa.

Finalità della Facoltà

La Facoltà rivolge la sua primaria attenzione alla missione ad-inter gentes, senza trascurare compiti e vie dell’evangelizzazione nel plurale contesto culturale e religioso del nostro tempo. 

Attraverso l’investigazione biblico-teologica, catechetico-pastorale, storica e antropologica e delle scienze sociali e dello studio delle religioni, la Facoltà persegue la finalità propria 

• di approfondire la natura dei soggetti, ambiti e compiti della missione ecclesiale;
• chiarire il rapporto fra la salvezza in Gesù Cristo, la Chiesa e le religioni;
• introdurre a una conoscenza adeguata di culture e religioni;
• offrire i fondamenti antropologici, teologici e pastorali per il dialogo interreligioso e interculturale;
• promuovere la formazione di studenti di altre tradizioni religiose alla conoscenza del cristianesimo;
• formare a un profondo dinamismo missionario e a una fattiva partecipazione di tutti i discepoli di Cristo alla missione universale della Chiesa.

Formazione

Attraverso uno stile di insegnamento rispettoso delle credenze religiose, non religiose e culturali altrui, 

la formazione intellettuale trae profitto da un organico progetto di studio, articolato in tre cicli (baccellierato, licenza e dottorato) e le cui discipline attengono sostanzialmente all’area

• antropologico-culturale;
• dell’esperienza di altre tradizioni religiose; 
• biblica; 
• storico-missionaria;
• teologico-missiologica; 
• pastorale-missionaria;
• catechetico-missionaria; 
• spirituale-missionaria;
• dei diversi contesti continentali.